Ennesimo capolavoro di Dream Bikes.
Telaio in alluminio scatolato, forcellone posteriore "a banana", telaietto posteriore smontabile, freni a disco e ruote a razze...
E non fatevi sfuggire un sacco di particolari di altissimo livello, come le corone e i dischi della Carbon-Ti.
Un plauso poi va fatto all'inbcredibile forcella anteriore Vorace.
Riporto il commento dell'autore [Dream Bikes]:
A distanza di anni mi è venuta l'ispirazione per un nuovo montaggio, in versione un po' futuristica e un po' più leggera.... siamo arrivati a poco oltre i 12 kg, non pochi in assoluti ma per il tipo di telaio è comunque un buon risultato...
Nonostante sia stato concepito quasi 20 anni fa rimane per molti versi un telaio ancora moderno ed anche per questo è rimasta in listino oltre 12 anni, l'attuale assemblaggio è solo una prova, infatti dopo averla testata a Riva mi sono accorto che serve assolutamente un ammortizzatore Pro pedal per evitare l'eccessivo bobbing (specie con la corona piccola) e che comunque rimane sempre piuttosto alta da terra per i miei gusti.
Il fascino rimane dopo tanti anni comunque inalterato...non sarà la full più efficiente sul mercato ma è stata costruita a St Luis Obispo, California, da Robert Reisinger non da un mangiariso qualunque e resterà famosa alla storia per essere il primo monoscocca d'alluminio mai prodotto e tuttora l'unica MTB esposta in maniera permanente al MOMA (museum of modern art di San Francisco) mica ciccioli
La Mountain Cycle è stata fondata nel 1988 da Robert Reisinger a San Luis Obispo, CA.
Robert Reisinger (1958) ingegnere ed ex docente presso la California Politechnic State University è stato un motocrossista di livello professionale per 11 anni. Ha operato poi per 4 anni nel reparto ricerche e sviluppo della Kawasaki U.S.A.
E’ in possesso di licenza di meccanico per aerei ed elicotteri dei quali è anche istruttore di volo. Si occupa personalmente della progettazione, del disegno CAD – CAM dei vari componenti, della programmazione delle macchine CNC e collauda il prodotto finito.
Suspenders, Aftershock, ProStop, San Andreas.1989: nasce il futuro della bicicletta.
La Mountain Cycle nasce dall’esigenza di tradurre in realtà un progetto sulla carta molto ambizioso: la costruzione di una mountain bike monoscocca d’alluminio con sospensione integrale e freni a disco idraulici. L’impossibilità di reperire, sul mercato d’allora, sospensioni e freni a disco specifici per biciclette, costrinse Robert ed il suo piccolo team di collaboratori a progettare e costruire dal nulla tutto l’insieme. Conseguenza della coraggiosa decisione fu il primo unico progetto integrato nell’industria ciclistica mondiale.
Ecco in sintesi i vari sottoprogetti sviluppati per la realizzazione del primo frameset San Andreas:
La forcella Suspenders (upside-down, elastomeri a carico differenziato, predisposizione per il freno a disco)
La sospensione posteriore Aftershock (pila di elastomeri a carico differenziato con precarica regolabile)
Il sistema frenante ProStop (dischi flottanti su boccole in Delrin, autocentranti, autoventilati e con diametri differenziati)
Il sistema di interfaccia mozzo – disco SSI (Standard Spline Interface) che permette di trasferire velocemente il disco su eventuali altre ruote
Il telaio San Andreas (la prima mountain bike monoscocca full suspended in lega leggera prodotta in serie)
Origine dei nomi.
San Andreas è la località attraversata dalla famosa faglia (linea di frattura) che divide gli strati rocciosi che compongono la California. I terremoti che interessano questa parte degli Stati Uniti d’America sono generati dallo scorrimento di questi enormi strati rocciosi lungo la faglia di San Andreas. Vedremo in seguito come tutti i prodotti Mountain Cycle sono caratterizzati da nomi che hanno delle correlazioni con fenomeni tellurici.
San Andreas e San Andreas DHS.
In effetti quando in Italia si parla di San Andreas tutti pensano ad un telaio da discesa. Errore ! Quando Robert Reisinger ideò questo tipo di telaio mountain bike l’idea era quella di stravolgere il concetto tradizionale della bicicletta. Si può tranquillamente affermare che il progetto San Andreas racchiudeva, già in origine, la filosofia che sarebbe divenuta, anni più tardi, conosciuta con i nomi "fun", "free-ride".
San Andreas è ancora oggi un telaio imbattibile per certe sue caratteristiche progettuali.
Nel corso degli anni il suo peso ha raggiunto i 2,6 chilogrammi effettivi, è stato modificato nella struttura, negli accoppiamenti, nelle geometrie. E’ attualmente uno dei rari telai che consente un utilizzo divertente e disimpegnato ma, all’occorrenza, con pochi semplici aggiustamenti, può facilmente diventare un mezzo estremamente competitivo nelle gare di discesa e di dual-slalom. Nonostante queste attitudini polivalenti del San Andreas, una parte della Clientela esigeva un modello con corsa del carro più lunga per le gare di discesa. Conseguenza di tali richieste fu in un primo tempo la nascita del modello San Andreas denominato DHS. Tale modello era dotato di una escursione alla ruota di 6 pollici (152,5 mm.), il telaio irrobustito e geometrie adatte per il montaggio delle forcelle a doppia piastra dell’ultima generazione con corse sino ad 8 pollici. In un secondo tempo e cioè a metà 1998 fu creato il nuovo modello San Andreas ’99 con assetto variabile denominato VPS (Variable position shock system) che integra in un solo telaio due diverse escursioni alla ruota con la semplice sostituzione dell’ammortizzatore e tutte le migliorie strutturali applicate ai vari modelli precedenti. Inoltre nel corso dell' anno 2002 Robert ci ha meravigliati ancora una volta proponendoci, mediante il rifacimento degli attacchi ammortizzatore posteriore, l' arretramento e l' abbassamento dell' ammortizzatore stesso nel telaio. Quindi il modello 2003 della San Andreas permetterà, senza alcun intervento meccanico, il montaggio di tutti i tipi di ammortizzatori in commercio inclusi quellli con serbatoio separato. La Mountain Cycle ha così trasformato una leggenda in un telaio che rappresenta un tesoro senza tempo.
Oltre alla bontà progettuale della San Andreas è degno di nota il valore estetico ed in un certo senso artistico-culturale dell’oggetto. Questa è la motivazione della presenza di una San Andreas nella collezione permanente del SFMOMA (San Francisco Museum Of Modern Art). Può sembrare incredibile ma nel Museo d’Arte Moderna di San Francisco è possibile ammirare, in fianco alle opere di Picasso, Matisse, Ray anche uno dei capolavori di Robert Reisinger: la San Andreas.
Bicicletta Fenomenale .
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